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Il monte Rocciamelone (3538 m) situato tra la Val Susa e la Val di Viù (provincia di Torino) lungo la via Francigena è stato ritenuto nel Medioevo la montagna più elevata d'Italia; oggi è meta molto frequentata da escursionisti, pellegrini e agonisti della competizione internazionale Red Bull K3 di vertical running.
Parte della cresta Sud, a quota 3200 m circa, è stata interessata nel 2006-2007 da una frana di scivolamento in roccia evoluta in processi di crollo e di colata che non ha comportato particolari problemi dal punto di vista della gestione del rischio per l’area antropizzata a valle. L’attenzione posta a questo fenomeno è legata alle potenziali conseguenze che si possono avere qualora si mobilizzassero porzioni maggiori del versante.
Dall’autunno 2007 Arpa Piemonte ha avviato lungo la cresta Sud del Rocciamelone una rete di monitoraggio geotecnico di superficie e dal 2013 una rete di monitoraggio termico per verificare le relazioni tra deformazione e temperatura nell’ammasso roccioso sempre più spesso in relazione in area alpina con i cambiamenti climatici e con la degradazione del permafrost.
Dal 2015 la rete di monitoraggio è stata integrata da una colonna DMS Slope di lunghezza 30 m installata a quota 3150 m slm, dotata di sensori inclinometrici ed accelerometrici; particolare attenzione è stata posta anche nel monitoraggio termico mediante integrazione in colonna di sensori termometrici Pt1000 classe A (DIN 60751/95) e sensore di temperatura aria Pt100 classe 1/3 (DIN 43760). L’impianto è dotato di sistema fotovoltaico autonomo e di sistema di trasmissione dati GPRS collegato con la sala Arpa Piemonte di Torino.