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Il 13 dicembre 1982 la città di Ancona fu interessata da una grande frana, il cui volume è stato stimato in 180 milioni di metri cubi. Strutture, infrastrutture ed alcuni importanti edifici pubblici e strategici, tra cui l'edificio della Facoltà di Medicina e gli ospedali Oncologico e Geriatrico, furono gravemente danneggiati. La linea ferroviaria Milano-Lecce (Adriatica) e la SS Flaminia traslarono di oltre 10 metri verso mare. Oltre 3000 persone furono evacuate, 1582 persone furono trasferite in alberghi o altre residenze.
A seguito dell’emanazione della L.R. n. 5/2002, il Comune di Ancona ha attivato un monitoraggio in continuo della frana e redatto un piano di emergenza ai sensi dell’art. 1, comma 4, del D.L. n. 180 del 11/06/98 per la riduzione del rischio delle persone ancora residenti nell’area del dissesto. Il sistema di early warning attuato dal Comune di Ancona dal novembre 2008, che controlla h24 le condizioni di stabilità dell’area con una rete di monitoraggio topografico superficiale integrato da un monitoraggio geotecnico profondo, è conosciuto in tutto il mondo e costituisce un esempio di gestione del rischio e convivenza attiva con la frana, visitato da tecnici italiani ed internazionali. C.S.G. nel febbraio 2009 ha installato il sistema di monitoraggio geotecnico costituito da 3 colonne DMS Slope di lunghezza variabile da 86 a 95 m per 525 sensori che monitorano in continuo ed in tempo reale la grande frana.
Presso il Centro di monitoraggio del Comune uno staff di tecnici controlla giornalmente i dati di monitoraggio in coordinamento con il gruppo di Protezione Civile in caso di superamento delle soglie di allarme.
The Ancona early warning centre, instrumentation and continuous monitoring of the landslides - The Second World Landslide Forum, Roma 2011